Descrizione
Ogni mattino, quando mi sveglio, sono io e solo io l’unico attore protagonista della mia vita.
So che i pensieri che farò, decreteranno la qualità della mia vita.
Un pensiero di preoccupazione, ansia o rabbia 1 punto in meno.
Un pensiero di felicità, amore, gratitudine, coraggio o semplicemente positivo, 1 punto in più.
Quanto avrò totalizzato a fine giornata?
E a fine settimana, mese o anno?
Va bene, lo ammetto.
Non mi sento a mio agio nel posto in cui lavoro.
Per anni mi sono sentito frustrato e il pallottoliere dei pensieri, a fine giornata, registrava sempre un punteggio negativo.
Poi qualcosa è cambiato; uno switch nella testa, la consapevolezza che tutto parte dal pensiero. La forma energetica primaria che alimenta la mia vita.
“Vivi il presento” mi ripeto spesso; lo faccio per non oscillare fra i sensi di colpa del passato e le ansie del futuro.
Vivo il presente anche se questo lavoro non mi piace. Ma lo vivo, o almeno ci sto provando (perché all’inizio non è affatto facile) per godermi il percorso, per prendere consapevolezza di me e dei miei mezzi.
Ok, ve lo svelo.
Ho un sogno; vorrei prendere il coraggio e licenziarmi da qui, per portare avanti la mia produzione di gioielli in argento e pietra.
Tutte le mattine, prima che parta la giornata, mi prendo 20 minuti e alimento questo sogno; concentro tutta la mia creatività e il mio desiderio per vedermi in quel modo, lo sogno e lo immagino come se fosse reale.
E poi la giornata parte, con il lavoro e il solito tram tram quotidiano.
Il lavoro (quello che non mi piace) cerco di svolgerlo al meglio delle mie possibilità. Vivo il presente per essere lucida, non farmi sopraffare dalla rabbia o dall’ansia.
So che io sono la qualità dei miei pensieri…per cui a fine giornata, la bilancia dei pensieri punta su quelli negativi o positivi?
Non sempre è su quelli positivi, a volte è un pareggio, per fortuna (o grazie a me) quasi mai è verso quelli negativi.
Ma prima che parta questo conteggio quotidiano, quei 20 minuti non me li levo per nessuna cosa al mondo, perché ormai lo so che “ciò che immagino, realizzo”.
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